Ancona, 24 novembre 2005
Illustrissimo Signor Presidente della Giunta Regione Marche
Con la legge 443/2001 lo Stato individua alcune opere infrastrutturali collegandole ad insediamenti produttivi strategici di preminente interesse nazionale.
Di seguito viene costituita la società Quadrilatero, che Lei ben conosce, per gestire la realizzazione del sistema infrastrutturale relativo alla SS 76 e SS 318 tramite procedure normate dal D.L. 166/2002.
Al piano delle opere viene associata anche una serie di aree chiamate Leader facenti parte del cosiddetto Piano di Area Vasta (PAV)
Il programma, quindi, prevede anche l’avvio di trasformazioni urbane di suoli che con l’approvazione del CIPE nella definizione di pubblico interesse divengono esclusiva gestione della società Quadrilatero tramite la figura del contraente unico.
Il modello proposto per il “quadrilatero” è completamente nuovo, mai sperimentato in Italia. Si tratta infatti di un’iniziativa di “finanza di progetto” in cui è prevista la partecipazione finanziaria proveniente dai Comuni e dalle imprese presenti all’interno dell’area vasta, e non di un project financing o di concessione autostradale che si finanziano attraverso il pagamento di pedaggi. Il Quadrilatero di penetrazione interna Marche-Umbria è un “sistema di viabilità”, il finanziamento pubblico non copre l’intero importo del costo degli interventi.
Tralasciando considerazioni su aspetti procedurali di opportunità, di possibili sperequazioni e di strategie che rivestono più la sfera della politica, con la presente ci preme sottolineare, alla luce anche del dibattito in corso tra gli Enti sull’analisi di quanto proposto all’interno del PAV, una serie di possibili rischi legati ad una procedura che di fatto potrebbe alterare, rendere disorganico ed in alcuni casi incongruente scelte pianificatorie che in molti casi contrastano con strumentazioni comunali e sovracomunali già condivise ed approvate.
Il PAV coinvolge 58 comuni, 4 milioni di mq di aree, 15 aree leader pari a 320.000 mq di superfici, un’operazione pari a 4 mila miliardi delle vecchie lire. L’impatto sul territorio è impressionante ed imprevedibile. La gestione del Governo del territorio, per i prossimi 30 anni, sarà una questione privata con una debole regia pubblica e comunque residuale.
E’ nostra impressione che ci sia una scarsa consapevolezza da parte di tutti che si sia imboccata una strada senza ritorno e che poco si sia riflettuto sull’impatto complessivo che tali trasformazioni arrecheranno a tutto il territorio, e non solo ai comuni coinvolti direttamente nel PAV. Come non immaginare l’impatto che le aree leader di Montecosaro (100 ha) o di Falconara (60ha) avranno anche nei comuni vicini, mai coinvolti nella formazione del PAV?
Emerge con chiarezza che, come già fatto rilevare in più occasioni anche dall’INU, tale modello mette “il territorio al servizio delle reti” piuttosto che trovare una ragionevole mediazione tra le legittime esigenze delle reti e dello sviluppo sostenibile dei territori locali.
La proposta di partnership pubblico-privata, riguardante il sistema viabilistico definito “Quadrilatero”, consiste nel rovesciamento del ruolo dell’infrastruttura: non è l’opera a servizio dello sviluppo del territorio ma è il territorio che contribuisce alla realizzazione dell’opera.
Si invita l’Ente Regione ad una attenta valutazione dei programmi proposti dal PAV a verificare con gli Enti Locali, direttamente ed indirettamente coinvolti, e le Province, la compatibilità sia sotto il profilo delle procedure da attuare per le variazioni dello stato di diritto dei suoli e ad approfondire le successive fasi pianificatorie e gestionali, in linea con la tradizione di governo del territorio che ha sempre contraddistinto in forma positiva la Regione Marche.
Presidente INU Marche
Ing. Sauro Moglie