Sulla demolizione di opere abusive prive di autorizzazione paesaggistica di Fabio Cusano

Cons. Stato 8785 2022

Con la sentenza n. 8785 del 17 ottobre 2022, il Consiglio di Stato ha affermato che le opere abusive – anche qualora abbiano natura pertinenziale o precaria e, quindi, siano assentibili con mera DIA o SCIA – devono considerarsi comunque eseguite in totale difformità dalla concessione se realizzate in zona sottoposta a vincolo paesistico, in assenza della preventiva autorizzazione paesaggistica; conseguentemente, deve essere applicata la sanzione demolitoria.

In particolare, l’appellante ha impugnato la sentenza del TAR Bologna che rigettava il ricorso finalizzato all’ottenimento dell’annullamento del provvedimento comunale che recava l’ordine di ripristino di presunti abusi edilizi. Nel caso di specie, il volume risultava realizzato senza permesso ed in zona soggetta a vincolo paesaggistico.

Parte appellante ha censurato la sentenza appellata; tuttavia, ad avviso del Consiglio, l’appello è infondato. L’appellante non ha contestato la consistenza delle opere accertate ed il relativo carattere abusivo, risultandone contestata unicamente la corretta qualificazione; tuttavia, in area sottoposta a vincolo paesaggistico la realizzazione di un nuovo volume ulteriore va qualificato come nuova costruzione che modifica irreversibilmente lo stato dei luoghi, sicché – ferma restando la valutazione discrezionale dell’autorità paesaggistica sulla sua fattibilità, qualora vi sia soltanto un vincolo relativo – l’abusiva edificazione comporta la sanzione ripristinatoria.

Al riguardo, hanno una indubbia rilevanza paesaggistica tutte le opere realizzate sull’area sottoposta a vincolo poiché le esigenze di tutela dell’area sottoposta a vincolo paesaggistico – da sottoporre alla previa valutazione degli organi competenti – possono anche esigere l’immodificabilità dello stato dei luoghi o precluderne una ulteriore modifica.

Dunque, il Consiglio ha rigettato il ricorso, ribadendo che le opere abusive (anche qualora abbiano natura pertinenziale o precaria e, quindi, siano assentibili con mera DIA o SCIA), se realizzate in zona sottoposta a vincolo paesistico, debbono considerarsi comunque eseguite in totale difformità dalla concessione, laddove non sia stata ottenuta alcuna preventiva autorizzazione paesaggistica; conseguentemente, deve essere applicata la sanzione demolitoria.