Sull’obbligo per il Comune di verificare il rispetto da parte dell’istante dei limiti privatistici di Fabio Cusano

TAR Toscana 231 2023

Con la sentenza n. 231 del 28 febbraio 2023, il TAR Toscana ha ribadito che l’amministrazione, pur non essendo obbligata a compiere complesse indagini giuridiche e documentali in ordine ad eventuali pretese che potrebbero essere avanzate da soggetti terzi o a risolvere i conflitti tra privati in ordine all’assetto proprietario di un bene, è certamente tenuta a verificare la sussistenza di un idoneo titolo di godimento sull’immobile oggetto dell’intervento, da parte di colui che intende eseguirlo. In altre parole, sussiste l’obbligo per il Comune di verificare il rispetto da parte dell’istante dei limiti privatistici, ogni volta in cui tali limiti siano conosciuti o immediatamente conoscibili o non contestati, di modo che il controllo da parte dell’ente locale si traduca in una semplice presa d’atto dei limiti medesimi, senza necessità di procedere ad un’accurata e approfondita disanima dei rapporti civilistici.

La ricorrente ha invitato il Comune ad esercitare i propri poteri di vigilanza e a reprimere gli abusi a suo dire commessi dal controinteressato. Il Comune ha riscontrato l’esposto della ricorrente con la nota avverso la quale è insorta la ricorrente.

Ad avviso del TAR, il Comune avrebbe dovuto inibire l’intervento fin da subito e comunque, a seguito dell’esposto presentato dalla ricorrente, avrebbe dovuto ordinarne l’immediata rimozione. L’amministrazione, infatti, pur non essendo obbligata a compiere complesse indagini giuridiche e documentali in ordine ad eventuali pretese che potrebbero essere avanzate da soggetti terzi o a risolvere i conflitti tra privati in ordine all’assetto proprietario di un bene, è certamente tenuta a verificare la sussistenza di un idoneo titolo di godimento sull’immobile oggetto dell’intervento, da parte di colui che intende eseguirlo.

In altre parole, sussiste l’obbligo per il Comune di verificare il rispetto da parte dell’istante dei limiti privatistici, ogni volta in cui tali limiti siano conosciuti o immediatamente conoscibili o non contestati, di modo che il controllo da parte dell’ente locale si traduca in una semplice presa d’atto dei limiti medesimi, senza necessità di procedere ad un’accurata e approfondita disanima dei rapporti civilistici (cfr., Cons. Stato, sez. II, 1° settembre 2022, n. 7648).