La sentenza qui riportata si inserisce nel filone giurisprudenziale oramai ultradecennale che ha comportato significative e reiterate condanne all’Italia per la violazione dell’art. 1 del Primo Protocollo addizionale della CEDU. E’ interessante considerare i passaggi motivazionali con i quali la Corte europea, dopo aver ricordato le coordinate generali espresse in precedenza, ha tenuto a chiarire che il caso posto al suo vaglio non poteva giustificare il riconoscimento di un indennizzo espropriativo inferiore al valore venale, non potendosi considerare che il caso di espropriazione isolata si inserisse in un contesto di riforma economica sociale o politica tale da poter giustificare uno scostamento, anche marginale, dal valore venale del bene