
La Cass. pen., sez. III, 27 ottobre 2023, n. 5174 ha affermato che le lungaggini nella definizione dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali aventi ad oggetto la verifica della natura abusiva delle opere non valgono a incidere sulla legittimità degli ordini di demolizione, fondati su sentenze e decreti penali di condanna irrevocabili. Inoltre, il ritardo nell’esecuzione delle demolizioni non legittima l’affidamento del privato circa l’esistenza di una sanatoria silente ex post delle opere risultate abusive, anche rispetto a coloro che sono subentrati nella posizione del condannato.