Il TAR Roma suffraga il rigassificatore di Piombino, di Fabio Cusano

Il TAR Lazio, Roma, sez. III, 23 gennaio 2024, n. 1279 ha affermato che risulta, in modo obiettivo e difficilmente contestabile, che:

– la guerra del febbraio 2022, in conseguenza della quale si è creata la situazione di emergenza energetica, è ancora in corso e all’attualità pare lungi dal cessare;

– l’Italia, a fronte di un’importazione di gas russo, nel periodo pre-guerra attestatasi attorno ai 30 miliardi di m3 (nel 2019) pari al 40% circa della domanda globale, ha finora compiuto notevoli sforzi per ridurre tale importazione ad un terzo e deve proseguire in questa direzione, ponendo in essere tutti gli interventi necessari a rendersi completamente indipendente dalla Russia, dalla quale oggi ancora dipende;

– il terminale di Piombino copre oggi circa il 20% della capacità di rigassificazione italiana e, questo dato, è idoneo di per sé a dimostrare la centralità dell’impianto per la sicurezza energetica nazionale;

– tutta la capacità di rigassificazione del terminale di Piombino è, ad oggi, stata già allocata: al 100% per l’anno termico 2023-2024; al 95% per i successivi anni termici 2024-2025, 2025-2026 e all’86% per i rimanenti anni.

Ne consegue che l’interesse nazionale alla differenziazione delle fonti di approvvigionamento del gas naturale – dunque alla realizzazione di terminali di rigassificazione – non può dirsi venuto meno ma persiste nelle sue concretezza e attualità.